mercoledì 22 gennaio 2014

la Vittoria

Quello che mi serve è una vittoria totale, definitiva, assoluta. Nessuna perdita sul campo di battaglia, nemmeno una goccia di sangue versato, nemmeno una lacrima per i nemici che giacciono lì. Esanimi.  Con gli occhi spalancati e lo sguardo sorpreso dalla rapidità con cui può sopraggiungere il traguardo che loro stessi credevano lontanissimo: la morte.
Nessun prigioniero, nessun sopravvissuto, fendenti precisi che hanno sezionato prima l'aria e poi le loro teste. 
Nell'aria la tranquillità di una giornata come questa che sul calendario pare invernale ma che a me pare invece di primavera.
Un sole tiepido, un po' di foschia e il campo sgombro da tutto ciò che mi è nemico, che è lontano da ciò che sento, vedo e penso.
Per una volta, per poche ore o fosse anche per qualche minuto, lo sguardo è libero di spaziare, senza saperli vicini, presenti, confabulanti ed attivissimi. Un passo prima della schizofrenia? Può essere.
Continuo a dire quello che penso, ad alta voce, difendendo la mia posizione. 
Il mio staterello ha già delineato i suoi confini. 
O vengo annientato o mi alleo con uno stato più potente (che decida di sfruttare le mie risorse) o divento un paradiso fiscale.
Che analisi… 
dovrei scrivere su Limes
charlieboy


Qualsiasi cosa, del resto, è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità. Tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala morte, chiamala errore. Io non son bravo con le parole. Direi però, dato che tutti ci s'adatta alle circostanze, che certe cose accrescono la tua esperienza, anche se magari non si tratta di saggezza. È possibile peraltro che uno resti per tutta la vita nell'errore, vivendo in uno stato come d'intontimento o di paura. Ne avrete viste, di queste facce. Io ho visto la mia.
C.B.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/verita-e-menzogna/frase-209507?f=a:161>