venerdì 28 ottobre 2011

the genius of the crowd


C'è abbastanza perfidia 
odio violenza assurdità 
nell'essere umano medio
per rifornire qualsiasi esercito
in qualsiasi giorno.

E i migliori assassini 
sono quelli che predicano contro 
e i migliori a odiare 
sono quelli che predicano amore
e i migliori in guerra 
sono quelli che predicano pace.

Attenti agli uomini comuni
alle donne comuni
attenti al loro amore.

Il loro è un amore comune
che mira alla mediocrità
ma c'è il genio nel loro odio
c'è abbastanza genio nel loro odio 
per uccidere chiunque.

Non volendo la solitudine
non concependo la solitudine
cercheranno di distruggere 
tutto ciò che si differenzia da loro stessi.

Non sapendo creare arte 
non capiranno l'arte 
considereranno il loro fallimento come creatori
solo come un fallimento del mondo
non essendo in grado di amare pienamente
crederanno il tuo amore incompleto
e poi odieranno te.

E il loro odio sarà perfetto
come un diamante splendente
come un coltello come una montagna
come una tigre come una cicuta.

La loro arte più raffinata

giovedì 27 ottobre 2011

Giudizi

Diffidenza.
Pochissima voglia di riporre fiducia in altri esseri umani. In altre persone che comunque cercano primaditutto la loro soddisfazione e poi, forse quella degli altri. Però se gli parlo questo concetto lo mascherano benissimo, facendolo passare come un errore mio, come un qualcosa che neanche si sognano di provare a pensare. Come se fosse già un peccato anche solo pensarle queste cose. Sarà, ma non solo le pensano, ma le attuano pure. Persone brave, bravissime ad attaccare, bravissime a dirti: "tu sbagli". Ma tu? Tu non sbagli?
Sono spessissimo quelli che ti dicono "devi metterti in discussione" quelli che in discussione non si sono mai messi. La solita storia. La solita amarezza.
Io mi ritrovo sempre più così, fragile? non lo so. Però sempre più deluso da cose che mi sembrano così chiare, così cristalline e che non vengono valutate come tali.
Mi sembra di essere la voce fuori dal coro, proprio quella voce che non viene mai ascoltata. Al massimo gli si da' ragione dopo anni.. bella soddisfazione.
Le cose si giocano però ora, la partita è adesso e a me sembra di essere sempre sfasato con il reale, con persone troppo "giudicanti" spesso anche nei miei confronti, che giudico sì, ma a prezzo di tanta autocritica.
Tutta roba gratuita.
Ci ritornerò su. Di sicuro.
ciao
charlieboy

mercoledì 26 ottobre 2011

Days

Mostre. Quadri. Critici d'arte conosciuti di vista. Campari. Campari soda. Americano. Pioggia. Milano e navigli.
Sempre bella.  Sorrisi. Risate. Pizza e kebab. Mano fratturata. Domande. Risposte (poche). Colloqui e burocrazia. Dormire alla mattina. Visite fiscali. Visite per l'idoneità sportiva. Passeggiate e piedi e autobus.
Colazione al bar. Caffè e brioche. Chiacchiere e opinioni. Sentir parlare di divorzi. Sentir parlare di voler essere felici. Bello. Io lo dico da una vita. Da quando altri volevano farmelo credere. No grazie. Ci penso da me. Pochi pochissimi dindini. Arriveranno. Consapevolezza che prima o poi dovrò costruire qualcosa. Cercare nello sguardo o nel sorriso qualcosa di più. Sforzarsi di vedere le cose in modo differente. Sforzarsi di cambiare.
Questi giorni vanno così.
charlieboy

mercoledì 19 ottobre 2011

La 25a ora style.

Fanculo.
Fanculo a quelli/e che fanno esperienze lavorative all'estero solo per tornare e spiattellartelo in faccia. Dicendoti di quanto era bello o di come si lavorava bene. Potevi rimanerci. Nessuno di avrebbe reclamato.
Fanculo agli stakanovisti. A quelli che c'hanno la verità in tasca. Un lavoro non lo impari stando tanto sul posto di lavoro. Un lavoro lo impari anche per quello. Non solo per quello.
Fanculo ai finti (alle finte) modesti/e. Vi si legge in faccia l'ambizione.
Fanculo a quelli che si scopano l'amante e poi si lamentano di quanto questa gli rompa le palle. Pensaci a quanto ti rompe mentre glielo sbatti tra le cosce.
Fanculo agli squallidi (alle squallide) doppiogiochisti/e. Di fronte dicono una cosa. Alle spalle un'altra. Con me parlano male di "terzi". E con "terzi" parlano male di me. Incredibile la stupidità.
Fanculo al mio netbook. L'ho pagato poco ma ha uno schermo veramente piccolo.
Fanculo alla mia stanchezza cronica. Alle mie continue deduzioni analitche.
Fanculo alla mia capacità di demotivarmi in tempo zero.
Fanculo a quelli/e che si lamentano sempre. Comunque.
Fanculo agli ottimisti. Non siete contagiosi :)
Fanculo a quelli che non esprimono mai un'opinione. Siete i primi egoisti. E lo sapete benissimo.
Fanculo a quelli/e che le opinioni le esprimono troppo. E a pure a cazzo. Siete dei/delle babbei/e.
Fanculo a quelli/e che prendono la forma dell'acqua. Si adattano comunque a tutto. Inizierei a proporvi una dieta a base di merda. Tanto per vedere fino a che punto potete arrivare.
Fanculo ai finti felici. A quelli che proprio, e non si capisce perchè, ti vogliono convincere di essere felici. Di avere una vita invidiabile. Non ci crede nessuno. Nemmeno voi. Che siete troppo senza coglioni per cercare di affrontare le cose che non vanno. A 50 anni sarete una fonte di infelicità senza fine.
Fanculo a  tutte le domande che iniziano con "perchè".
Fanculo agli sleali e a quelli che pensano anche per te. Lasciatemi stare. Non provate a mettervi nei miei panni. Sono in definitiva cazzi miei.
Fanculo a quelli/e che ti dicono che ti devi fidare di loro e poi attaccano con una sequela di ricatti manco fosse un contratto.
Fanculo ai finti indignati. Non ve ne frega un cazzo di niente.
Fanculo al tempo. Passa troppo troppo velocemente.
E c'è gente così stupida che lo spreca dicendo "Fanculo".
Che sia una buonanotte. La Vostra.
charlieboy

martedì 18 ottobre 2011

Tirando innanzi

Tendenzialmente apatico.
Anzi. Lavorativamente apatico.
Anzi. In apparenza apatico. Le emozioni sotto ci sono. Solo che non vengono a galla. Rimagono dentro. In fondo. E fanno un gran casino. Ma fuori si vede poco. Anzi. Per chi non mi conosce. Non si vede affatto.
Meccanismo di difesa. Lo so. Un  tempo era anche peggio.
Adesso è molto più tollerabile. Meno integralista. Meno ermetico.
Week andato bene. Arrampicata, qualche centinaio di metri. Giornata stupenda. Splendida come tempo e tranquillissima interiormente.
Mi riscopro accomodante ma con una capacità di non illudermi sulle situazioni. Le persone pensano che non me ne renda conto. Ma sono proprio loro a prendere abbagli. Tutti intenti a parlarsi addosso. A lucidarsi l'autostima. A cercare di innalzarsi.
Tentativi che mi fanno sorridere. Pensano davvero di non darlo a vedere? Bah.
A ben vedere. I calcoli e le ambizioni delle persone sono tutte lì. Da vedere. E più si cerca di nasconderle. Più le cose risaltano. Balzano all'occhio.
In questo credo ciecamente nell'essere se stessi. Nel fare ciò che si sente e nel non prendersi in giro. Il rispetto per se stessi, in definitiva, primaditutto!
Mi sento indolenzito, stanco, ma tutto sommato sereno!
Tirum (tiriamo, ndr) inans (avanti, ndr) insì (così, ndr).. che andiamo bene :)
buonanotte
charlieboy

martedì 11 ottobre 2011

alla ricerca dell'eutimia

Il mio disturbo distimico si fa' sentire. A dire il vero non so ancora se il mio disturbo sia distimico o ciclotimico.
Penso più il primo comunque :)
Sento che mi fa' un gran bene scrivere. E' come se riuscissi a parlare con qualcuno. Senza vergogne o senza falsità.
Il blog in questo senso è davvero terapeutico, è un modo anonimo per scrivere qualcosa su di me senza espormi troppo. Senza vergognarmi.
Forse è per questo che adoro così tanto l'anonimato :)
Oggi di sorrisi pochi. Di parole pure. Poca voglia di parlare o di relazionarmi in generale.Voglia di fare le mie cose. Ma, causa malinterpretazione (così mi dicono), mi trovo in una situazione dove il mio lavoro me lo fanno fare poco. La cosa mi infastidisce e mi fa' pure incazzare.
Gentaccia del cazzo. Gentaccia che non ha alcuna idea di cosa significhi "insegnamento" o il verbo "insegnare" o il concetto di gestire giovane forza lavoro. Con tutto quello che significa. Nuove idee, un certo entusiasmo. Macchè, mica viene apprezzata questa cosa. Tutt'altro. Viene sminuita. Viene vanificata da concetti del cazzo che non stanno ne in cielo ne in terra ma solo nei crani pieni di merda di taluni esseri cui qualcuno aggiunge l'aggettivo: umani.
Umani n'par de cojoni... tzè tzè. (proprio come Bombolo).
La rabbia sta ritornando su. Di fronte all'idiozia. Al complicarsi e al complicare la vita. Alle stronzate e a tutto quello cui non trovo senso (forse proprio perchè privo di senso) rispondo con l'incazzatura. Con la rabbia. Di non poter fare niente. Ma la voglia di voler spaccare con le mie mani qualche zigomo, qualche mandibola.. bè.. è un desiderio che c'è ed è forte!
In alternativa?
Fottermene. Fottermene perchè così volto le spalle all'idiozia. Le cose ovviamente non cambiano. Proprio perchè non possono cambiare. E allora o mi ci schianto o mi ci adatto o me ne fotto. Un disobbedire in maniera composta. Garbata. Tanto per non rompere i coglioni.
Ma porca troia...
Dieci anni di studio buttati nel cesso per sentirmi imbottire di cazzate..
Potevo evitarmeli. Di cazzate ne avrei sentite lo stesso. Magari ne avrei sentite meno.
Probabilmente sto peggiorando. Mi sto rinchiudendo nella noia di fottermene di quasi tutto.
Mi sento estremamente vulnerabile.
charlieboy

lunedì 10 ottobre 2011

di lunedì

11 ore di lavoro e non sono contento.
Non è neanche bastato un cielo mozzafiato all'uscita del lavoro a farmi passare questa sensazione.
C'ho provato eh. Lo giuro.
C'ho provato a farmelo bastare. Insieme alla passeggiata per tornare a casa. Però niente.
Oggi non funziona.
Domande sul senso o peggio, sul perchè delle cose. Sul senso, o sul perchè del lavoro.
Del mio lavoro.
Oggi come oggi di risposte poche.
Pochissime e scarse.
Non sono triste ma ci penso su. Mi sembra un cazzo di incontro di pugilato.
Sempre lì. A prenderle e a darle.
A cercare di capire chi sta vincendo.
Non sempre è così evidente!
Vi terrò aggiornati.
Mi terrò aggiornato.
charlieboy

P.s. Tornare a casa e berci su. Non è un buon segno!
Fanculo

Stay human

Stay hungry. Stay foolish.
Recitava il plurimiliardario che se n'è andato qualche giorno fa'.
Ho sentito il suo discorso tenuto all'università di Stanford. Belle parole, concetti sicuramente stimolanti, grande motivazione, parole dette da un vincente, che enfatizza quanto dura sia stata la salita.
Certo è che una volta arrivati in cima, la fatica si dimentica. Si volatilizza. Il dolore passa. Le cose si dimenticano.
Lungi da me parlare di Steve Jobs e della sua folgorante carriera. Lungi da me esprimere parole di stima o di dissenso. Più di tutto c'è la voglia di analizzare quello che ultimamente mi sembra di cogliere, in giro, nei discorsi, nei "vincenti".
Il buon Jobs in questo incarna il prototipo ideale. Uno che si è fatto da solo. Cose che Italia siamo abituati a sentire. E con che cosa cerca di spronare una nuova generazione di laureati?
Facendo leva sul non mollare, sull'essere creativi, sul considerare le esperienze in senso assoluto senza termine negativo o positivo (cosa sulla quale sono peraltro d'accordo).
La cosa che questi oratori dimenticano è che il mondo non può essere fatto solo da vincenti, che non tutti hanno le capacità, la fortuna o tutte e due queste cose, per creare e veder sopravvivere una ditta che ora vanta miliardi di dollari di introiti.
Con il fatto di sentirti dire che: "sei speciale" alla fine ci credi però questo si scontra con il fatto che devi tirare la lima 8 ore al giorno per portare a casa uno stipendio mensile che magari ti fa' vivere bene, ma magari no.
Tutto questo cozza con quelli che sbavano la ghisa, che lavorano in fonderia e fanno i turni, magari un posticino tipo Thyssenkrup. Con quelli che lavorano in miniera. Con quelli che fanno un lavoro d'ufficio deprimente e senza sbocchi. Magari con un capo che rompe pure i coglioni.
Perchè se il discorso di questi magnati è vero (ma dubito) allora, una volta riscattata la propria posizione, ci sarà sempre qualcun'altro che prenderà il posto lasciato vacante. Un perpetuarsi di situazioni non proprio vincenti. Situazioni che ovviamente non vengono neanche prese in considerazione.
E' per questo che discorsi "esotici" alla Jobs non attaccano anzi, mi fanno storcere il naso. Sono lo stimolo a cercare di fare quello che non si può, lo stimolo a farti pensare: "dai forza, magari divento come lui..".
No. Non va bene. Non è un progetto. Non è uno stimolo. Non è reale.
Reale è quello che timbra il cartellino e che magari fa' un lavoro che non gli piace. Ma lo fa' lo stesso e magari lo fa' anche bene. Questo merita più il mio rispetto agli squali alla Jobs. Gente che non si farebbe grossi scrupoli a segare decine di migliaia di dipendenti in nome di qualche aumento nelle quotazioni a Wall Street.
Ripeto, discorsi motivazionali alla Jobs se ne sentono tanti. I vari leader di settore ne infarciscono i vari congressi. Dalla Goldman Sachs alla Volwerk Folletto. La solita roba. Gente che vorrebbe farti credere che tu sei il tuo lavoro. Gente che vuol farti credere quello che non sei.
No, grazie. Sono molto di più. E ne sono conscio.
L'identificazione totale con il lavoro genera uno "stress" a mio avviso insostenibile, esagerato. Aggiungo anche, inutile. Per questo vedo dietro questi "affascinanti" discorsi un enorme meccanismo che non va'. Perchè non premia tutti. Perchè non accessibile a tutti.
Chiunque può avere intelligenza idee e motivazione. Se fosse così il mondo si riempirebbe di vincenti? E i perdenti? Diventerebbero la nuova razza da raggiungere? Proprio perchè in minoranza?
Forse, o almeno, mi piace pensare così.
Si ricerca sempre la condizione rara. Diventare un imprenditore di successo (ma un successo che duri!) così come vincere al superenalotto.
A me più di tutto interessa essere professionale. Fare bene il mio lavoro.
Mica tante cazzate. E' già difficile così!
Mi dispiace vecchio Steve Jobs, le cazzate di Stay hungry stay foolish non le bevo.
Beviti tu le mie.
Siate incazzati. Siate umani. (Stay angry. Stay human).
In alto i calici.
charlieboy

P.s. Stay human! Non vi sembra abbastanza difficile? :)

mercoledì 5 ottobre 2011

Tonight tonight

Ci penso su.. e torno a casa quasi di fretta. Allungo il passo come se i pensieri mi stessero scappando dalla testa.
Ed effettivamente è così. Ne lascio un sacco per strada. Buoni spunti per scrivere qualcosa di buono. Ma mi succede così, le idee migliori, le più fugaci, sono quelle che arrivano quando sono a piedi, lontano da qualsiasi cosa per poterle immortalare e, magari, per capire che non erano così belle.
Niente da fare, stasera le idee non scappano, rimangono qui, con me, attaccate alle mie palpebre, attaccate alla mia voglia di piangere, ma mica per motivi tristi o brutti, ma semplicemente così, per la voglia di piangerci su.
Stasera si è ripresentata prepotente la necessità di sentirla, di riappacificarmi, se così si intende, dopo dieci mesi avevo ancora qualcosa da dire, parole belle, che sentivo davvero, ringraziamenti, per tutto quello che mi ha insegnato, per il bene che mi ha voluto e che ho sentito, perchè sento affetto per lei e penso che sia importante sentirsi con una persona che ha provato questo per me.
Non l'ho percepito da molte persone, però le volte che è successo, bè, mi ci sono affezionato. Come a dire: "Grazie" per aver provato per me una cosa tanto bella.
Non è stato difficile dirglielo, non è stato difficile spiegarmi, anzi, è stata una cosa facile, naturale, vera, spontanea. Voglia di dire che di bene gliene voglio ancora, che le devo molto e che non c'è giornata passata insieme legata ad un bel momento. Ad un bel ricordo.
Grazie. Davvero.
Di ritorno dalla pizza con amici, passo davanti alla casa di un'altra persona per me importante, che ora vive e lavora all'estero, e allora anche lì giù con i ricordi, con quello che è stato, con le cose cambiate e con quelle rimaste uguali.
Ecco un'altra persona che mi ha voluto bene e che me ne vuole ancora.
Ecco perchè questa fretta di provare a scrivere qualcosa, perchè finalmente ho la sensazione di strisciare il cuore da qualche parte. Ecco perchè ho la sensazione di aver perso qualche pezzo di me in queste relazioni. Pezzi che forse non mi mancheranno ma che delineano quanto queste storie siano state importanti.
Ogni tanto capita che me ne accorga :)
Stasera, tornando a piedi, penso di essermi sentito felice!
Buonanotte
charlieboy

http://www.youtube.com/watch?v=NOG3eus4ZSo