lunedì 8 dicembre 2014

slow motion

Che sarebbe stata una notte lunga me ne sono accorto subito.
Dal momento in cui ho spento la luce e ho preso consapevolezza del silenzio che mi circondava.
Il silenzio mi apre una voragine quando i pensieri viaggiano così veloci, quando mi trascino ferito.
Tutto si dilata, il tempo, il momento tra un battito cardiaco e l'altro, le lettere delle parole... fino a rendere tutto incerto, insicuro, incomprensibile.
Girare in tondo, eternamente, senza arrivare mai a niente, mai da nessuna parte, dalla coda un nuovo inizio, e via così.
La notte diventa insopportabile, tutta questa lentezza, questa calma, questa assenza di movimento.
Quando i pensieri viaggiano così rapidi mi trovo a bere tisane, ad alzarmi in piedi ad orari strani a provare combinazioni a vuoto di pugilato.
Ed è tutto inutile.
L'equilibrio si disintegra per provare quell'inquietudine che mi aveva abbandonato da tempo.
Quell'inquietudine che mi ha sempre fatto paura, che mi ha sempre fatto soffrire.
Ci provo a razionalizzare ma la ruota, dentro, gira sempre. Pensarci su non la ferma, semmai la rallenta.
Sapere a che cosa si va' incontro. Sapere del dolore, della sofferenza.
Sono stanco e ho le lacrime agli occhi.
E poi ricominciare di nuovo tutto daccapo, con attrezzi sempre più logori.
Intravedo la "felicità", intesa come semplicità, e mi pare di essere solo, ancora una volta, nel desiderarla, nel condividerla.
Sono sempre più convinto che basti poco, tanta onestà, su tutto e mi sembra che costi troppo.
Però mi brucia dentro.
Non sono capace di fare diversamente ma non ho il coraggio, adesso, di pensare alla solitudine, ancora una volta.
ho paura
charlieboy

P.s.
non vedo l'ora che arrivi il giorno.