Cambia la
stagione ma il mood invece prosegue nella sua traiettoria spietata e
rettilinea. Il sentirmi nostalgico è, infin dei conti, una delle cose che
reputo più normali. La sensazione è quella di camminare in bilico sul filo, una
sensazione a tratti piacevole, che cerco di prolungare il più possibile e che
innaffio con abbondanti pensieri riferiti al passato, riferiti a quegli eventi
che ho vissuto e che non vorrei far tornare ma rivivere tali e quali ad allora,
senza cambiare nulla. Senza sapere come sono andati a finire. Mi sento
assolutamente così, privo del “senno di poi”. Attaccato al ricordo di qualcosa
che c’è già stato. Lo posso accarezzare, posso valutarne i contorni, lasciare
andare liberi i pensieri e fare riemergere dettagli vividi e nello stesso tempo
insignificanti: io che guido nel traffico, una canzone, un profumo, un vestito,
un sorriso, un percorso. I margini della persona che ero e che non sono più. Le
cose cambiano solo per certi versi. Ora invece che non ho voglia di stare in
mezzo alla gente (e quindi non lo faccio) ho come l’impressione di perdere
terreno nei confronti dei “progressi” fatti prima. Di tutto quello che di buono
ci può essere. Come se ogni volta ci fosse un punto che mi porta a ripartire da
capo e con la lettera maiuscola. Le pulsioni scorrono sotto la superficie come
vene che non si vedono, che non affiorano. In questo ho acquisito abilità e
capacità. Riesco a tenerle lì, a renderle innocue, prive di quella spinta che
può innescare il meccanismo, che può fare girare gli ingranaggi. E vivere tutti
i giorni così diventa come guardare attraverso un binocolo, le immagini dei due
occhi sembrano uguali ma sono in realtà abbastanza sfalsate da non coincidere
mai. Con un occhio vedo quello che ho, con l’altro quello che vorrei. Penso di
essere diventato talmente bravo da convincermi che quello che vorrei in realtà
non esista. Farmene un ragione insomma. Allargare le braccia, mostrare i palmi
e sollevare le spalle. Allora continuo a rovistare nei miei giorni e nei miei
ricordi. E ricordo di aver già affrontato l’argomento con una persona che mi
voleva bene. Ricordo di averglielo dolorosamente confidato mentre rimanevo
stupito nel sentire le mie lacrime scendere abbondanti e inaspettate, come non
succedeva da tempo. mentre rimanevo stupito nel vederla piangere del mio
piccolo (o grande) dolore
charlieboy
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