martedì 5 marzo 2013

di più

Scrivo sempre le stesse cose.
Forse perchè penso sempre le stesse cose.
Penso sempre le stesse cose perchè non trovo una soluzione.
Non trovo le motivazioni e la forza per trovare un motivo in più del fottuto stipendio per andare ad immergermi in una realtà chiamata lavoro tutti i giorni.
Una realtà di mediocri.
Di gente mediocre.
Che di conseguenza ha fatto dell'invidia, del rosicare, "dell'odio", "their finest art".
Per dirla come direbbe Charles Bukowski.
Lui, che era tutto fuorchè un mediocre, seppelliva il suo disagio e quindi il suo dolore sotto litri di alcol. E poi le corse dei cavalli e le scopate di qua e di la.
Io non  so dove sbattere la testa.
Mi farei spedire su marte per evitare di vedere, di interagire, anche solo di parlare con certa gente.
Ma mi accorgo che tutta la pesantezza che sento dentro non se ne andrà, questa volta, scrivendo queste righe.
Il lavoro mi spaventa perchè temo che mi istituzionalizzerà prima o poi.
Che mi toglierà, più che darmi.
Che mi renderà uno zombie del cazzo, fottuto dai colleghi, dai responsabili, dai direttori e da tutte quelle teste di cazzo che sollevano per aria il dito indice ed esclamano: "così si fa'".
E quel che è peggio, fottuto lentamente. Un giorno alla volta.
Perchè quella gente la vedo tutti i giorni e so bene che non vale un cazzo.
E lo so perchè lo dimostra tutti i giorni.
Forse dovrei riuscire a dare molto di più.
A fare molto di più.
Ma questo è il meglio che mi riesce.
Forse dovrei bere di più.
O scommettere di più.
o scopare di più.
charlieboy

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