giovedì 22 settembre 2011

Pugni e pupe

La boxe è rientrata prepotentemente. Quasi come una necessità. Mi fanno male le mani. Specie la sinistra. Ma chi si può lamentare? E' uno sport talmente stupendo che si può capire solo se lo si pratica. E' una cosa che mi emoziona. Che mi piace vedere. Di cui mi piace parlare. I movimenti, i passi, c'è un qualcosa di molto poetico, di  estremamente artistico in uno sport che è un controsenso unico. Un enigma da decifrare. Che seleziona le persone, i caratteri, e che a sua volta le plasma, le cambia.
Difficile poter ottenere di più da una disciplina sportiva. Difficile avere così tanto. Difficile trovare qualcosa che ti cambia profondamente, sul ring come nella vita di tutti i giorni. Niente di straordinario, beninteso, ma qualcosa di estremamente difficile da spiegare, differenze sottili, ma che la "differenza" la fanno davvero.
A me è successo questo, sarà anche per carattere, particolarmente incline al "resistere" alla sofferenza, ma la boxe mi ha insegnato ad accettarla questa sofferenza, quasi come se fosse parte dello stesso "pacchetto vacanze" e non a "resistervi". In "Million dollar baby" si dice la frase: "..stai tranquillo che il pugile tutto cuore ne prende tante, e le prende di sicuro". Assolutamente vero.
In serata l'ho rivista. Mi piace. Non avevo voglia di uscire ma mi sono forzato a farlo. Non mi sono assecondato e... l'ho rivista. Mi piace ancora. Mi piace il suo viso. Il naso. Le labbra.
Come se il tempo si fosse fermato a un po' di tempo fa'.
Ci penso ma questa volta con calma. La diffidenza la fa' sempre da padrona. Devo ringraziare la mia famiglia per questo, specie mia madre. Vediamo che succede prossimamente.
Spero di baciarla. Ci spero. Ho voglia di farlo. Di stringerla. 
Esagero?
Eviterò ora di postare una canzone dei Pooh.
Buonanotte.
charlieboy

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